Sammicheli, Giulio Romano |
Michele Sammicheli
Sanmicheli nacque nel quartiere di San Michele Extra, a Verona, al tempo parte della Repubblica di Venezia. Imparò le basi della sua professione da suo padre Giovanni e da suo zio Bartolomeo, entrambi architetti a Verona. Come Jacopo Sansovino egli fu un ufficiale salariato della Repubblica di Venezia, ma al contrario del Sansovino, lavorò prevalentemente nei territori al di fuori di Venezia; si distinse come architetto militare e si adoperò per rafforzare le fortificazioni veneziane a Creta, Candia, Dalmazia e Corfù. Nel visitare Cipro e Creta per la Serenissima Sanmicheli è probabilmente l'unico architetto italiano del sedicesimo secolo ad aver avuto l'opportunità di vedere l'architettura greca, una possibile fonte di ispirazione per l'uso di colonne doriche senza basi. Si recò in giovane età a Roma, probabilmente per lavorare come assistente di Antonio da Sangallo dove ebbe l'opportunità di studiare la scultura e l'architettura classica. Nel 1509 si recò ad Orvieto ove rimase per i successivi due decenni. Tra i suoi primi lavori vi sono il primo disegno del duomo di Montefiascone, iniziato nel 1519, un edificio ottagonale sormontato da una cupola e la chiesa di Santa Maria delle Grazie; ad Orvieto disegnò e costruì la chiesa di San Domenico. Sanmicheli ritornò a Verona nel 1527 per lavorare sulle monumentali porte della città: Porta Nuova e Porta Palio. Inoltre iniziò a trasformare le fortificazioni di Verona usando il sistema a bastioni. La sua fama di architetto è legata a opere rinascimentali quali Villa Cornaro, Ca' Cornaro a Venezia e per i numerosi progetti di fortificazioni. Nel libro I Cinque Ordini dell' Architettura descrisse il suo ideale di neoclassicismo. Finì la sua carriera con il disegno della chiesa circolare di Madonna di Campagna vicino a Verona nel 1559, quando morì a causa di una violenta febbre. |
Giulio Romano
Giulio Pippi detto Giulio Romano (Roma, 1499 – Mantova, 1 novembre 1546) è stato un pittore e architetto italiano, importante personalità del Rinascimento. Tra i principali collaboratori di Raffaello ne eredita la bottega nel 1520 assieme al collega Francesco Penni. |
Si trasferisce a Mantova, su richiesta di Federico II Gonzaga a cui era stato indicato da Baldassarre Castiglione, letterato e suo ambasciatore a Roma. Pur accettando l'incarico a Mantova, Giulio rimane a Roma dove è impegnato al completamento dei lavori che Raffaello non ebbe modo di terminare. Raggiunge la città di Mantova nel 1524. Si racconta che, al suo arrivo, il marchese Federico II lo accolse calorosamente e, donatogli un cavallo, lo condusse fuori delle mura della città per recarsi in una località chiamata Te ove erano delle stalle. Qui Federico II chiese a Giulio Romano di realizzare una villa. |
Giulio Romano progettò e seguì la costruzione di Palazzo Te, notevole villa suburbana che ospita, tra le altre opere d'arte, la celeberrima Sala dei Giganti. I suoi primi progetti di architettura furono, entrambi a Roma, la Villa Lante sul Gianicolo per Baldassarre Turini da Pescia (1518-1527) e il palazzo Stati-Maccarani (1521-1524). |