BREVE STORIA DI VICENZA
 |
Centro d'insediamento dei Veneti, poi municipio romano (Vicetia), Vicenza fu in epoca alto-medievale prima sede di un ducato longobardo e poi di un comitato franco.
Ritiratosi l'esercito imperiale, fu sottoposta alla signoria di Ezzelino da Romano, che ne mantenne il governo fino al 1266, quando la città passò sotto la dominazione di Padova. Terminato il dominio della città patavina,s'impose su Vicenza la signoria scaligera, destinata a durare fino al 1387.
|
Divenuta in seguito libero comune, la città aderì nella seconda metà del sec. XII alle leghe lombarda e veronese costituitesi contro Federico Barbarossa. Retta da un podestà a partire dalla fine del secolo, Vicenza fu poi occupata nel 1236 dalle truppe di Federico II. |
 |
|
 |
Occupata quell'anno da Gian Galeazzo Visconti, la città fu poi unita nel 1404 alla Repubblica Veneta e rimase possesso veneziano fino al 1797, quando con la pace di Campoformio passò con tutto il Veneto sotto l'Austria. Tornata austriaca dopo l'interludio napoleonico, Vicenza fu infine annessa al regno d'Italia nel 1866. |
Vicenza è una città ( comune di 80,46 chilometri quadrati, 109.537 abitanti come da stima del 1989 ) del Veneto, capoluogo di provincia. Situata a 40 m. sul livello del mare, in una zona pianeggiante ai piedi dei monti Berici, nel punto in cui il Retrone confluisce nel Bacchiglione; è città di notevole bellezza artistica, nonchè centro industriale e commerciale di rilievo.
Famosa per la tradizionale lavorazione di lana e seta, ha incentrato sul comparto tessile, oggi in difficoltà, il suo primo sviluppo industriale; successivamente si sono sviluppati i settori orafo, dell'abbigliamento, meccanico, del mobile, della ceramica e cartario.
Vicenza è anche un notevolissimo centro commerciale, cui fanno capo le attività degli altri centri della provincia; ogni anno vi si svolgono importanti manifestazioni commerciali quali la Fiera campionaria, la Mostra nazionale di oreficeria-gioielleria-argenteria ed il Salone Internazionale della ceramica. Tra i numerosi eventi culturali va ricordato il Settembre vicentino, ospitato nel Teatro Olimpico.
|  |
|
 |
La città contemporanea.
Città palladiana per eccellenza, per il gran numero di interventi dovuti al grande architetto veneto, Vicenza conserva nel suo centro storico l'aspetto classico-rinascimentale del secolo XVI.Del periodo precedente spiccano le gotiche S. Corona (1261) e S. Lorenzo (fine secolo XIII). Ugualmente di impianto gotico, ma con numerosi interventi successivi,è il Duomo (secoli XIV-XVI). |
Notevoli sono anche i numerosi palazzi costruiti nel Quattrocento, in stile prima in gotico-veneziano e poi rinascimentale, tra cui è interessante, per le sue decorazioni, la casa natale del navigatore Pigafetta. |
 |
|
 |
La massima opera del Palladio è la Basilica, che incorpora il gotico Palazzo della Ragione (secolo XIV) seguita dal teatro Olimpico, uno dei più suggestivi luoghi scenici d'Italia, ultimato dallo Scamozzi, cui si deve il completamento di un altro capolavoro palladiano: la villa Capra o " La Rotonda". |
La Provincia.
La provincia di Vicenza si estende per 2.722 Km. quadrati su un territorio prevalentemente pianeggiante al centro ed al sud, se si esclude il rilievo isolato dei Monti Berici, e montuoso al nord, occupato dall'altopiano di Asiago.
Confina con le province di Padova, Trento, Belluno, Treviso e Verona. I comuni più importanti sono: Arzignano, Bassano del Grappa, Chiampo, Dueville, Lonigo, Malo, Marostica, Montecchio Maggiore, Schio Thiene e Valdagno. |
 |
|
 |
L'economia del vicentino si fonda prevalentemente sull'industria, attiva nei comparti tessile, meccanico, orafo, alimentare, della pelle, del mobile e della ceramica. L'agricoltura produce prevalentemente cereali, frutta ed uva da vino; discretamente sviluppato è l'allevamento bovino. Buono l'afflusso turistico, richiamato dai centri d'arte e da località montane come Asiago, Gallio e stazioni termali come Recoaro.
|
|